R E V I S I O N E A R G O M E N T O |
BRENTONEGO |
Inserito - 30/06/2009 : 16:29:45 Caro Presidente PIETRINI, poichè su questo importante tema mi sono già proficuamente confrontato anche col collega MAZZONCINI (v.Forum del 09.09.08 - 14.09.08 - 22.09.08 -18.10.08), siamo tutti ancora in attesa -come da te promesso(v.Forum dell'11.09.08)- di conoscere in merito anche la tua importante opinione, su quanto ampiamente ilustrato. Pensiamo non tarderai a farlo, vista l'importanza di un tema così fondamentale per la pratica professionale di tutti i Soci ASAIS, trattandosi altresì di uno degli scopi più importanti del nostro Statuto. Recita infatti l'art.2 dello Statuto ASAIS: "..contribuire all'avanzamento e alla diffusione delle conoscenze scientifiche e tecniche nel campo dell'analisi e della ricostruzione degli incidenti stradali..(...)..........; si impegna a migliorare le cognizioni tecniche e scientifiche dei consulenti operanti nel settore della ricostruzione degli incidenti stradali e della sicurezza stradale..(...)...". Per questo caro Presidente, mi permetto spronarti sul punto, giacchè ritengo non sia condivisibile il fatto che l'uso di testi e/o pubblicazioni scientifiche in ASAIS - come riferitomi da alcuni colleghi - non vengano mai diffuse, bensì usate solo dai 3 - 4 dirigenti di vertice. Personalmente non credo che questo avvenga, ma secondo me ognuno di noi Soci, dovrebbe poter pubblicare ciò che con la sua esperienza e pratica professionale, ha analizzato, scoperto e/o sperimentato nel tempo. Nel mio caso, la proposta in merito al modello del mio Procedimento di calcolo illustrato per sommi capi, ritengo meriterebbe di essere meglio discusso ed analizzato in ambito ASAIS, per poi essere eventualmente pubblicato, per sottoporlo così alla più ampia e doverosa sperimentazione possibile, da parte dei colleghi che ritenessero di applicarlo. Non vorrei fosse fondato quanto di recente riferitomi, e cioè che c'è stato chi semplicisticamente ha irriso al mio Metodo di calcolo proposto, sostenendo apoditticamente di averne uno migliore..! Ebbene, qualora ciò fosse vero -come sarebbe auspicabile per tutti - penso sarebbe giusto e corretto, nonchè saggio, che questo collega per coerenza intellettuale, venisse allo scoperto, come ho fatto io nei tuoi confronti, e nei confronti dei colleghi BREDA e MAZZONCINI, cui volentieri ho inviato tutta la documentazione richiesta, relativa al Metodo sperimentato(dossier di qualifica). E questo affinchè ognuno possa eventualmente implementarlo, od effettuare le doverose verifiche incrociate per testarlo accuratamente nel tempo, per potersi esprimere sulla sua dichiarata validità tecnico-scientifica definitiva (come coraggiosamente richiesto dal collega MAZZONCINI, nel suo Forum del 18.10.08). In sintesi questo mio richiamo, semplicemente ha lo scopo dichiarato di spronare tutti i colleghi soci ASAIS, affinchè anch'essi pubblichino senza timore ciò che hanno analizzato e sperimentato nel corso della propria attività professionale, perchè ritenuto proficuo e/o utile per l'intera categoria (standardizzazione del linguaggio tecnico-scientifico). Darne contestualmente le doverose giustificazioni teoriche (tecnico-scientifiche), ma soprattutto spiegare e dimostrare che in pratica il Modello od il Metodo usato e/o sperimentato funziona davvero (come ritengo d'aver fatto io ed altri prima di me), e quindi come tale, degno di essere pubblicato, secondo il famoso detto: " Se non hai buone fonti, bada ben a quel che racconti". Spero al contrario di altre, che questa volta la mia proposta sia raccolta e trovi risposta adeguata da qualcuno. Se non altro per smentire ciò che normalmente si sente dire in tutti i consessi scientifici cui partecipiamo nelle varie sedi ed occasioni; e cioè che in Italia nessuno pubblica mai nulla. In tal modo - dicono alcuni maligni - i pochi che dirigono le Associazioni od i Comitati scientifici tengono per sè il loro sapere. Non solo, ma hanno anche piacere che vi sia confusione durante lo sviluppo delle attività tecnico-scientifiche nei processi, così essi vengono considerati i più bravi, e quindi lavorano di più...! Addio quindi, alla tanto invocata pratica del metodi condivisi...! Son sicuro e spero vivamente che tutto questo non sia vero e non possa mai verificarsi in ASAIS, giacchè tante speranze l'Associazione specialistica cui convintamente aderiamo ha suscitato in noi tutti; sia per alzare il livello di conoscenze e sperimentazioni nel settore specifico della ricostruzione degli incidenti stradali, sia per la necessità che ognuno di noi abbia la possibilità di esprimersi al meglio e pubblicare ciò che, fondatamente, ritiene poter e dover dire e/o illustrare (dimostrare), sui vari settori d'interesse. Con ciò caro Presidente,spero sul punto di aver contribuito a smuovere le acque dell'Associazione, e veder utilizzato come giusto strumento questo nostro spazio dedicato ai Forum, da te concepito e fortemente voluto, per sollecitare tutti gli Analisti Ricostruttori di incidenti stradali ad un confronto permanente a tutto tondo, sugli specifici aspetti della nostra complessa, delicata quanto affascinante professione. Un cordiale saluto a te ed ai colleghi, con l'augurio per tutti di Buone vacanze.
Luciano BRENTONEGO |
2 U L T I M E R E P L I C H E |
BRENTONEGO |
Inserito - 01/07/2009 : 14:58:03 Caro Presidente, innanzi tutto ringrazio per la tua chiara, tempestiva ed esaustiva replica alla mia nota di ieri, che - come si è capito - non era certamente di critica diretta alla tua persona e tanto meno al tuo straordinario operato in ASAIS. Ho voluto solo benevolmente " provocare " la sensibilità di tutti, perchè ritengo sia giusto e doveroso condividere alla luce del sole,confrontandoci con correttezza lealtà, le esperienze di ognuno e quelle di tutti all'interno dell'Associazione. Anch'io ritengo sia giusto e necessario, dedicare maggior attenzione ai processi e metodi applicati alle analisi ricostruttive degli incidenti e della sicurezza stradale, quale carta vincente pel futuro della nostra professione(software applicativi utilizzati, compresi).Detto ciò,sicuro di interpretare anche i sentimenti di tutti i colleghi Soci, ancora una volta ti ringrazio per il gravoso impegno e lavoro profusi, come nostro stimato Presidente ASAIS. Cordialità. Luciano BRENTONEGO |
PIETRINI |
Inserito - 30/06/2009 : 19:55:24 ASAIS è stata costituita proprio con lo scopo di condividere le esperienze di ognuno affinchè diventino le esperienze di tutti. Se qualcuno pensa o anche solo sospetta che ci sia chi si appropria della "scienza" e non la condivide oltre a ferirmi moralmente, disconosce quanto negli anni ho sempre fatto. E' doveroso confrontarci sgli argomenti da te e da altro proposti, ma sono argomenti così importanti da essere degni di un incontro diretto e per questo mi auguro di riuscire quanto prima ad organizzare un seminario di studio in questo senso. Per quanto mi riguarda la mia posizione è che si stia andando troppo verso la categorizzazione dei processi di sintesi che portano alla ricostruzione e mi piacerebbe invece dedicare un pò più attenzione ai processi di analisi, che rischiano di essere sopraffatti ed oscurati da uno smodato uso di formule, spesso più per bella mostra di sè e per sentirsi "tecnicamente" appagati che per reali esigenze di quella specifica ricostruzione. Tutti i giorni mi scontro con la realtà di rilievi così carenti e spesso errati che vanificano qualsiasi rigore scientifico ed è anche per questo che mi sono permesso di proporre un lavoro (che, a tacitare i benpensanti, ho messo, come mia abitudine, a disposizione di tutti) sui rilievi. Diamoci da fare per diffonderlo presso gli inquirenti aggiungendo ognuno le proprie osservazioni perchè a rilievi scadenti ed approssimativi difficilmente sono applicabile regole scientifiche rigorose. Sto attendendo la disponibilità a pubblicare un testo sul metodo dell'analisi ricostruttiva, che è sempre più latitante da quando i software promettono miracoli ed anche questo sarà a disposizione di tutti i soci rinunciando ovviamente e come sempre a qualsiasi lucro personale. Personalmente non ho bacchette magiche (le fromule che conosco sono quelle che conoscono tutti gli analisti ricostruttori) e mi sentirei arrogante e presuntuoso se volessi trasferire ad altri quello che è solo un mio modo di operare. Le sperimentazioni che stiamo portando avanti mi assorbono già molto e non è certo mancanza di buona volontà se ho atteso ad intervenire su un argomento che ritengo degno di approfondimenti e confronti diretti per i quali mi attiverò prima possibile. Grazie comunque sia per il tuo lavoro che per il tuo contributo a tutti i colleghi. Personalmente contraccambierò con quello che penso di saper fare e spero che tutti facciano altrettanto. antonio pietrini |
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