R E V I S I O N E A R G O M E N T O |
BRENTONEGO |
Inserito - 22/09/2008 : 12:10:11 Caro Pietrini, ho molto apprezzato la risposta del collega Mazzoncini alla mia e-mail del 09.09.08 e spero che quanto da lui evidenziato (e cioè che i calcoli non sempre comprendano l'intero sistema analizzato, bensì un solo veicolo, rispetto ad un preciso asse di riferimento), sia stato erroneamente usato da un nostro collega non iscritto ASAIS. Circa l'invito fatto da Mazzoncini a tutti i colleghi per "..sviluppare un sistema di calcolo sempre più preciso e dettagliato....", informo che da tempo, personalmente adotto un ELABORATO DI CALCOLO completo da me concepito, che utilizza tutti e tre i principi di conservazione della meccanica degli urti [delle quantità di moto (Q); dell'energia (E) o bilancio eneergetico; dei momenti delle quantità di moto (Q.a) e dei momenti angolari (I= J.w)]. Il sistema realmente utilizzato e testato nel tempo con ragionevoli risultati di precisione, viene continuamente aggiornato, per seguire le continue evoluzioni delle conoscenze e sperimentazioni in atto sul tema. Questo sistema in particolare, calcola e verifica: - il coefficiente (k)di restituzione elastica ricavato, sulla base della tipologia dell'urto concretamente analizzato (totalmente elastico - parzialmente elastico -parzialmente anelastico -totalmente anelastico). Nelle equazioni utilizzate infatti, questo coefficiente (k) d'urto,non viene inserito ex ante, bensì rilevato ex post, a verifica dei parametri cinetici e dinamici inseriti nel calcolo (impostati -dati imput); - il bilancio energetico è completo, con successiva verifica (applicando la formula inversa, sulla sommatoria del lavori effettivamente compiuti nella fase d'urto e post-urto dai mobili in conflitto, riferibili direttamente al veicolo urtante, tenendo conto altresì anche della velocità all'urto del veicolo urtato rispetto all'asse di riferimento del sistema analizzato)della velocità di entrata (arrivo) all'urto del veicolo urtante; - i momenti delle quantità di moto (Q.a) ed i momenti angolari (I= J.w), rilevandone altresì l'eventuale errore percentuale (%), ai fini della congruità e compatibilità del calcolo, rispetto ai parametri desunti dallo studio grafico del sistema, su idonea planimetria in scala. Di recente poi, sto avviando alla sperimentazione, la concreta possibilità di inserire nei calcoli, la presumibile velocità relativa all'impatto [ d(V)] produttiva delle deformazioni permanenti rilevate sui mezzi coinvolti, sulla base della tipologia d'urto (tamponamento, urto frontale, urto laterale) analizzata. Il tutto, applicando l'espressione certificata dalla NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) e dall'algoritmo impiegato nel software CRASH 3, per calcolare l'energia conservata/dissipata nelle deformazioni permanenti rilevate sui veicoli, tenuto conto -ovviamente- dei coefficienti di rigidezza lineare (Kr) e di superficie (Ka) dei mobili in conflitto. Per poter valutare meglio i risultati della citata sperimentazione,interessante sarebbe conoscere se anche altri colleghi hanno sviiluppato sistema di calcolo analogo a quello descritto, per eventualmente proporlo all'ASAIS ai fini di un suo reale utilizzo per tutti i Soci. Distinti saluti. per.ind.Luciano BRENTONEGO |
1 U L T I M E R E P L I C H E |
MAZZONCINI |
Inserito - 18/10/2008 : 16:49:14 Ho letto con interesse che il collega Brentonego ha sviluppato un nuovo sistema by formula per la risoluzione dei classici principi che quotidianamente dobbiamo considerare. Niente di meglio se ritiene di allegare tra i documenti a disposizione dei soci anche un dossier di qualifica del metodo utilizzato (per esempio dello stesso tipo di quello da me allegato a suo tempo) in modo che ognuno possa implementare il tutto su un foglio excel ed effettuare verifiche incrociate. Importante anche comprendere da che parte prelevare i valori di variabili meno comuni (momenti d'inerzia ecc.). Faccio presente che i metodi by formula devono mantenere necessariamente un fondo di "semplicità" altrimenti ci potrebbe essere la tentazione di spostarsi sulla simulazione. Un saluto Mazzoncini |
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